Il Passito di Pantelleria è un vino passito italiano, a Denominazione di Origine Controllata (DOC) dal 1971, che può essere prodotto esclusivamente nell’Isola di Pantelleria.

Pantelleria, isola del vento, ci attrae con le sue molteplici bellezze naturali, la limpidezza del suo mare ricco di grotte e magnifici fondali, e con la sua atmosfera un po’ esotica, ma il vero tesoro dell’isola sta nella sua terra…

Facile immaginare Pantelleria come un luogo di marinai e di pescatori, in verità l’isola è tradizionalmente abitata da un popolo di contadini.
Nel corso di secoli i panteschi con il loro paziente lavoro, costruendo muretti e terrazzamenti e lottando contro gli elementi naturali non sempre clementi, hanno trasformato l’isola in un piccolo paradiso terrestre.

Il bene più prezioso di Pantelleria è proprio la terra, una terra lavica molto fertile, alimentata dal sole e battuta dal vento, che restituisce prodotti eccellenti come capperi, olive e uva di Zibibbo dalla quale si produce il famoso Passito di Pantelleria.

Uva ZibibboL’inizio della coltivazione della vite a Pantelleria si perde nella notte dei tempi.
Già nel terzo secolo a.C. Magone il Cartaginese, nel suo Trattato di Agronomia di cui ci sono pervenuti solo pochi frammenti, parla di un certo vino che i Romani chiamavano “Passum”: una prelibatezza dell’epoca, ottenuta aggiungendo al mosto una certa quantità di acini d’uva, fatti appassire ai roventi raggi del sole.

Se idealmente potremmo immaginare “Passum” come il progenitore del noto Passito di Pantelleria, c’è da dire che fino a pochissimi anni fa ogni contadino era insieme coltivatore di vite ed anche vinificatore per suo conto ad uso familiare.
Fare il passito è nel DNA stesso del pantesco, una tradizione accuratamente trasmessa nel tempo da padre in figlio.

Ricordo negli anni ’80 del secolo scorso con quale orgoglio i contadini ci facevano assaggiare il passito di loro produzione… Le passeggiate che facevamo allora in campagna specialmente nel periodo di Pasqua erano come processioni da una casa all’altra per l’assaggio tradizionale del passito. Potete immaginare come eravamo ridotti, noi turisti dell’epoca, alla fine della giornata di Pasquetta!

Solo ai primi degli anni ’80 a Pantelleria hanno incominciato a nascere le Cantine, che si sono rapidamente diffuse in tutte le Contrade dell’isola.

Recentemente nel 2014 l’Unesco ha posto la vite ad alberello di Pantelleria nella Lista dei Beni Immateriali dell’Umanità, decretando ufficialmente l’importanza della tipica pratica agricola colturale dello ZIBIBBO a Pantelleria.

Passito di PantelleriaIl Passito di Pantelleria è stato il protagonista della prima settimana di Eventi all’interno del Cluster BioMediterraneo di EXPO 2015 a Milano e da anni a Pantelleria vengono organizzati festival enologici, eventi e sagre dedicati a questo vero nettare degli dei.

Oggi Pantelleria può considerarsi tra le più interessanti mete del Turismo Enogastronomico Italiano.

Chiunque venga a Pantelleria non può resistere al richiamo delle numerose Cantine sparse sull’isola nelle varie Contrade, da Karuscia a Ghirlanda, da Mueggen a Rekale, che al tramonto si aprono alla degustazione dei loro vini e passiti, accompagnati da sfiziosi stuzzichini a base di salsine di capperi, olive, mandorle, pomodorini secchi, tutti rigorosamente di produzione locale.

Tra le tante cantine vi segnaliamo, a titolo meramente informativo e senza alcun fine pubblicitario, le due cantine situate nella nostra contrada di Bukkuram ( ‘padre della vigna’- in arabo), facilmente raggiungibili a piedi dai dammusi di Giardini di Pantelleria.

Cantine Basile
Marco De Bartoli

In alto i calici, buon Passito!